L?European Multiple System Atrophy Study Group (EMSA-SG) è un gruppo di ricercatori europei che si propongono di portare avanti la ricerca scientifica sulla atrofia multisistemica (MSA), indagandone la causa, la patogenesi e la fenomenologia al fine di migliorare la qualità e l?aspettativa di vita dei pazienti che ne sono affetti mediante nuove terapie sempre più avanzate.
Il notevole impegno a realizzare nuovi ed efficaci interventi terapeutici è sostenuto sia dagli organi governativi preposti dai singoli stati, sia da industrie farmaceutiche. L? EMSA-SG svolge il proprio lavoro in piena trasparenza secondo i principi della più completa apertura scientifica pubblicando regolarmente i risultati dell?attività di ricerca; è impegnata inoltre nella formazione medica e nella diffusione di una informazione corretta ed aggiornata destinata al pubblico non medico. L?EMSA-SG svolge la propria attività in stretta collaborazione con la North American Multiple System Atrophy Study Grup (NAMSA-SG) che è ugualmente impegnata nella ricerca sulla MSA.
La MSA è una malattia neurodegenerativa sporadica, che esordisce nell?età adulta, di cui non si conosce la causa. Da un punto di vista clinico è caratterizzata da parkinsonismo, disautonomia, atassia cerebellare e segni piramidali che si associano tra loro dando luogo ad una fenomenologia complessa e varia. La prevalenza è di 4,4/100.000 e l?incidenza di 3/100.000/anno: questi valori sono stati stimati da un recente studio epidemiologico. Questa patologia interessa sia gli uomini che le donne, esordisce durante la sesta decade di vita e progredisce sino all?exitus che di solito avviene in media dopo nove anni.
Nel 1989 prima e poi nel 1994 e 1998 sono stati proposti e riveduti dei criteri diagnostici che permettono di inquadrare sia il tipo d?esordio, parkinsoniano o cerebellare, che la diagnosi di probabilità di questa malattia: in particolare, a seconda del numero e del tipo dei criteri diagnostici soddisfatti, la diagnosi è possibile, probabile o definita. La diagnosi definita (o certa) si ottiene solo se è presente un determinato quadro neuropatologico all?esame autoptico.
Purtroppo non vi è alcuna terapia eziologica dei disturbi disautonomici; esistono però numerosi farmaci e provvedimenti terapeutici che possono essere intrapresi per gestire questi sintomi. Ugualmente non vi sono strategie terapeutiche per i sintomi piramidali e cerebellari; per quanto riguarda il parkinsonismo la maggior parte dei pazienti non si giova della terapia con levodopa, e delle altre terapie farmacologiche adottate comunemente nella malattia di Parkinson. Da poco è allo studio l?impiego del riluzolo come farmaco neuroprotettico (capace cioè di arrestare l?evoluzione della malattia) nei pazienti affetti da MSA, ma ancora non vi sono risultati.